Gli imprenditori che hanno avviato un business potrebbero avere la necessità di spostare la sede legale della propria società all’estero. Questo spostamento, però, non deve avvenire come tentativo di sfuggire alla tassazione italiana e di beneficiare della tassazione più favorevole di altri Paesi.

Conseguenze fiscali molto gravi

Il rischio è infatti quello di incorrere in conseguenze fiscali molto gravi. Ecco allora come spostare la sede legale all’estero in maniera regolare.

Per avere sede legale all’estero è sufficiente scegliere un Paese ed ottenere il certificato di iscrizione della società all’estero; quindi si può iniziare ad operare.

Tuttavia, affinché una società abbia sede legale all’estero è necessario che venga gestita dall’estero e quindi che non lavori solo in Italia.

Ecco perché non basta che alla sede legale della società ci sia un numero di telefono e una cassetta della posta, ma che ci sia una gestione effettiva della società in loco (e non solo dall’Italia).

Se questa viene a mancare, in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza, gli ufficiali potranno dimostrare che la sede legale estera è solo fittizia, con il rischio di incorrere nel reato di esterovestizione societaria, con sanzioni molto elevate che vanno dal 120% al 240% delle imposte dovute e non versate in Italia.

A queste si deve aggiungere l’aumento di 1/3 della sanzione per redditi prodotti all’estero. In più, nel caso di omessa dichiarazione dei redditi in Italia, si incorre anche in un reato penale dove responsabile non è solo la società ma anche il suo amministratore.

Quindi, per essere in regola con la sede legale all’estero della propria società, è necessario scegliere il Paese in cui si desidera spostare la sede legale ma effettivamente spostare parte della gestione della società in tale Paese (un’altra parte della gestione della società può continuare normalmente in Italia).
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