Perché avviene un controllo della Guardia di Finanza? Questa può essere la domanda che molti contribuenti potrebbero farsi.

I controlli della Guardia di Finanza possono riguardare chiunque abbia un reddito, e hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di evasione e frode fiscale da parte dei contribuenti.

Le indagini

Si esplicano sia in indagini di polizia giudiziaria, sia mediante verifiche e controlli fiscali.

I controlli della Guardia di Finanza possono avvenire anche presso l’abitazione del contribuente, luogo in cui si possono eventualmente rinvenire gravi indizi di violazione delle norme tributarie e sospetti di evasione fiscale.

L’obiettivo della Guardia di Finanza è quello di trovare prove di eventuali illeciti proprio nei locali domestici.

Nei casi in cui i controlli avvengano nei locali detti “ad uso promiscuo”, cioè destinati sia ad abitazione sia a luogo di lavoro (come ad esempio un appartamento nel quale vive il titolare di uno studio professionale che esercita lì la sua attività professionale), è necessario che la Guardia di Finanza abbia l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica per poter accedere.

Una volta entrati nel locale, il controllo della Guardia di Finanza avviene in tre fasi:

accesso, in questa fase i verificatori si occuperanno di consegnare al contribuente una copia dell’ordine di accesso sottoscritto dal Dirigente dell’Ufficio che lo ha autorizzato, di informarlo dei suoi diritti e doveri, e di redigere il verbale di verifica;
ricerca, questa fase del controllo della Guardia di Finanza ha lo scopo di verificare il rispetto della normativa tributaria sulla documentazione contabile (libri, registri, scritture e altri documenti);
ispezione documentale, è la fase più tecnica che consiste nell’analisi, nel controllo e nell’accertamento da parte della Guardia di Finanza di tutte le scritture, dei libri, dei registri e di ogni documento obbligatorio e del confronto di questa documentazione con altre fonti di prova acquisite durante le ricerche e le verifiche.