La cedolare secca non è nient’altro che un regime facoltativo per l’affitto casa che considera la tassazione sulla locazione. Dal 2011 è in vigore ed è possibile sceglierlo, sempre se il proprietario è d’accordo sull’adozione del regime.
A differenza della tassazione ordinaria per l’affitto casa, l’aliquota fissa si basa su un canone incassato e non sugli scaglioni di reddito (come avviene per l’appunto per la comune tassazione ordinaria, utilizzata nella maggior parte dei casi).
Scegliere la cedolare secca per l’affitto casa
Quando scegliere la cedolare secca? Semplicemente quando si ha a che fare con più proprietari. Con più proprietari a carico di un immobile, è possibile ridurre notevolmente la pressione fiscale e, di conseguenza, riuscire a pagare meno tasse.
Quando va comunicata la cedolare secca? Entro 30 giorni da quando si stipula il nuovo contratto d’affitto (oppure dalla risoluzione del contratto stesso). Tuttavia, anche se lo si comunicherà in ritardo, si potrà usufruire di sconti specifici con il ravvedimento operoso per la cedolare secca.
Da notare che l’ultima legislazione emanata per la cedolare secca ha specificato che “In caso di mancata presentazione della comunicazione relativa alla proroga, anche tacita, o alla risoluzione del contratto di locazione per il quale è stata esercitata l’opzione per l’applicazione della cedolare secca, entro trenta giorni dal verificarsi dell’evento, si applica la sanzione nella misura fissa pari a euro 100, ridotta a euro 50 se la comunicazione è presentata con ritardo non superiore a trenta giorni”.
Considerando quest’ultima specifica da parte della legge, sarà necessario applicare la cedolare secca nei tempi prestabiliti dalla legge, altrimenti si rischia di ricevere sanzioni di 100 euro (e ridotte fino a 50 euro se si presenta la comunicazione prima di 30 giorni).
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