E’ stata approvata la Legge di Bilancio 2019 ed uno dei capitoli più corposi della manovra riguarda proprio l’argomento delle pensioni. Proprio per le pensioni saranno stanziati 3,9 miliardi nel 2019 (quasi 3 miliardi di euro in meno dopo le pretese e le riprese di Bruxelles), 8,3 miliardi nel 2020 e 8,6 miliardi nel 2021. In particolare, la dibattuta Quota 100 con cui si potrà andare in pensione a 62 anni di età e con 38 anni di contributi, se si sono raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018.

Per le donne, invece, è previsto un pensionamento anticipato con cui potranno andare in pensione a 58 – 59 anni di età e con 35 anni di contributi.Invece, la pensione di anzianità o di vecchiaia spetterà a chi ha 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

Legge di bilancio 2019, Ape sociale

Per quanto riguarda l’anticipo pensionistico, l’APE sociale prevede, per chi esca da lavoro 3 anni prima
del previsto, un’indennità di 1500 euro per 12 mesi: i requisiti sono di avere 63 anni di età e 30 – 36 anni
di contributi e una situazione di disoccupazione, invalidità o la necessità di prendersi cura di un
familiare.

Invece, l’APE volontaria o aziendale prevede di avere gli stessi requisiti ma il conto è a carico dei
lavoratori o datori di lavoro con il meccanismo del prestito pensionistico.

Il governo ha voluto definire anche quanto concerne un tema molto caro cioè quello delle cosiddette
Pensioni d’oro, grazie all’introduzione del “contributo di solidarietà”:

chi ha una pensione lorda di 120.000 euro l’anno, subirà un taglio di 3.000 euro lordi (per 5 anni);
chi ha una pensione lorda di 150.000 euro l’anno, subirà un taglio di 9.500 euro lordi l’anno;
chi ha una pensione di 200.000 euro l’anno, subirà un taglio di 22.000 euro lordi l’anno.