Può capitare, per dimenticanza o per mancanza di denaro, di non poter pagare una rata dell’F24 o di pagarla in ritardo non rispettando le scadenze tasse 2019. Cosa accade in questa circostanza?

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Come fare per regolarizzare la propria posizione?

Quando sussistono errori, omissioni o versamenti carenti, è possibile regolarizzarli attraverso il pagamento spontaneo:

dell’imposta dovuta;
degli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorni in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito;
della sanzione in misura ridotta.

Esiste un istituto, il ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la propria posizione quando si salta una rata del pagamento dell’F24. In questo caso, la sanzione ridotta varierà in base al termine entro cui effettuare il versamento. Infatti, se il versamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza, la riduzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo.

Se il ritardo aumenta

Da ricordare che la sanzione, in caso di assenza di ravvedimento operoso, sarebbe del 15%. Dal 15esimo al 30esimo giorno, invece, la riduzione per ravvedimento è dell’ 1,5%.

In questo caso la sanzione, senza ravvedimento operoso, sarebbe del 15%. Dal 31esimo al 90esimo giorno dopo la scadenza, la riduzione sarebbe dell’ 1,67% (la sanzione, senza ravvedimento, sarebbe del 15%).

Si va avanti a riduzioni crescenti fino ad arrivare a quella del 5%, nel caso si superi la scadenza del modello redditi successivo. Da ricordare che in questo caso, in assenza di ravvedimento operoso, la sanzione sarebbe del 30%.

In alternativa, se non si hanno soldi per pagare le tasse, si può attendere l’avviso bonario che prevede una sanzione del 10% ma consente di rateizzare il debito in rate trimestrali. O, ancora, si può attendere la cartella: in questo caso si pagherà il 30% in più oltre agli interessi e all’aggio Equitalia in un’unica soluzione o in rate.

Ancora, si può aspettare la cartella e fare ricorso.