Il Decreto ristori 2021, detto Decreto Sostegni, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 22 marzo, prevede misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19.

Il Decreto prevede anche aiuti concreti per le associazioni di ogni tipo, quindi anche quelle culturali.

Sono stati stabiliti, infatti, dei contributi a fondo perduto per i titolari di Partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione.

Possono beneficiare di tali contributi anche gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in merito però solo allo svolgimento dell’attività commerciale.

Occorre però che i ricavi o i compensi relativi al periodo di imposta 2019 non siano superiori ai 10 milioni di euro e che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 siano inferiori almeno del 30% rispetto allo stesso ammontare del 2019.

Non spettano i contributi a fondo perduto:

ai soggetti che hanno cessato l’attività alla data di entrata in vigore del Decreto;
ai soggetti che hanno aperto la Partita IVA dopo entrata in vigore del Decreto.

Per richiedere il contributo a fondo perduto, è necessario presentare domanda in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

L’istanza deve essere presentata a partire dal 30 marzo e fino al 31 maggio 2021, anche avvalendosi di un intermediario, tramite i canali telematici dell’Agenzia o mediante la piattaforma web messa a punto da Sogei, entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa.

Il Decreto Sostegni (precisamente all’art. 14) ha previsto anche l’ulteriore proroga al 31 maggio 2021 del termine ultimo per l’adeguamento statutario, cioè per la modifica degli statuti da parte degli enti del terzo settore con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria.