Cessione del quinto in caso di protesto, si può chiedere ugualmente

Può succedere che in alcuni momenti della propria vita lavorativa si debbano affrontare difficoltà economiche di vario tipo e,
sfortunatamente, si venga catalogati sotto l’etichettatura di cattivo pagatore o protestato e quindi per ricevere credito l’unica soluzione,
qualora fosse possibile è la cessione del quinto.

Nella sostanza, quando si diventa cattivi pagatori si viene segnalati alla Centrale Rischi,
ovvero una lista che indica tutti coloro che non hanno rispettato un debito o presentano alcuni pagamenti arretrati ancora da saldare.

Nel caso che si venga etichettati come protestato, la situazione è leggermente più grave.
Questo perché se un soggetto viene catalogato sotto tale classificazione significa che numerosi sono stati i pagamenti in ritardo e,
probabilmente, si sono verificati pignoramenti.

Ad ogni modo, non tutto è perduto nemmeno in questi casi.
Ci sono pur sempre soluzioni che possono garantire una completa cessione del quinto anche a chi risulta protestato.
Naturalmente le somme e le durate risulteranno differenti, ma c’è pur sempre possibilità di richiedere una cessione del quinto anche in questi casi.

Richiedere una cessione del quinto come protestati

Il vantaggio della cessione del quinto è il fatto che non risulta una forma di credito che richiede particolari interrogazioni preventive prima d’essere erogata.
Questo perché la cessione del quinto viene trattenuta dal datore di lavoro e, di conseguenza,
se quest’ultimo non vede nessun tipo di problematica per trattenere la somma in questione,
non importa se si è protestati o meno.

Finché si rispettano i requisiti per poter richiedere una cessione del quinto,
ovvero avere un lavoro a tempo indeterminato oppure avere una pensione o un lavoro determinato che permette di concludere il finanziamento a fine contratto,
si può avere una cessione del quinto come tutti gli altri.

Solitamente, la durata della cessione del quinto per cattivi pagatori e protestati va da un minimo di 2 anni fino ad un massimo di 10. Da notare che sarà comunque presente una polizza assicurativa che, nei casi in cui il dipendente non abbia più i requisiti necessari (ad esempio se viene licenziato, casi di malattie, etc.), coprirà il denaro investito per la cessione del quinto.