Da ormai molti mesi, tutte le testate approfondiscono e seguono la questione del Reddito di Cittadinanza. La proposta del Movimento 5 Stelle aveva sollevato parecchie perplessità, ma ha anche raccolto favori soprattutto dalle famiglie in difficoltà. Tuttavia, ci si chiede inevitabilmente che cosa accadrebbe se noi ci dimettessimo dal lavoro. Il Reddito sarebbe da escludere? O avremmo ugualmente diritto all’RDC? Approfondiamo la questione per voi.
Reddito di Cittadinanza Dimissioni: cosa accadrebbe in questo caso?
Che l’Italia stia vivendo un periodo di incertezza a livello economico e politico è ormai assodato. Tecnicamente, il reddito di cittadinanza consente alle persone meno abbienti di ricevere una fonte di reddito mensile, al fine di raggiungere la soglia di 780,00 euro. I soldi previsti con il reddito serviranno alla famiglia per pagare i generi di prima necessità.
Ma che cosa potrebbe succedere nel caso in cui noi ci dimettessimo? Il reddito di cittadinanza previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e che dovrebbe essere garantito per 18 mesi, con ricollocazione lavorativa, potrebbe esserci negato?
Nel caso in cui ci dimettessimo, avremmo ugualmente diritto al Reddito. Ad esempio, se un membro del nostro nucleo familiare si è recentemente dimesso, ciò non significa che il reddito gli sarà negato.
Le conseguenze delle dimissioni: analizziamo la situazione
Lo stesso discorso si applica per chi si dimette per giusta causa. Nel caso in cui non possiamo più lavorare in un determinato posto di lavoro, per questioni legate alla salute o al mobbing, e decidessimo di dimetterci, avremmo ugualmente diritto al nostro reddito.
Siete lavoratori dimessi per giusta causa? Quest’ultimo non influirà sulla decadenza del diritto del reddito.
Tuttavia, c’è un paletto: non sarà ammesso nel caso in cui siano presenti nel nostro background lavorativo più dimissioni volontarie senza giusta causa durante l’anno. Un paletto che ha lo scopo di prevenire dimissioni volontarie e senza giusta causa.
Commenta per primo