Canone Rai 2019, quando si paga la tassa sulla TV



Canone Rai 2019




Ai sensi del R.D.L. 21/02/1938 n.246 il canone Rai 2019 è l’imposta sulla detenzione di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Ma ci sono casi o esenzioni canone Rai 2019?

Sono obbligati a pagarlo, tutti coloro che detengano uno o più apparecchi atti alla ricezione dei programmi televisivi, indipendentemente dall’uso o meno dell’apparecchio stesso.

Canone Rai 2019, quanto si paga?

Già dal 2018 il costo del canone è stato abbassato a 90 euro (nel 2017 era di 100 euro).




Anche nel 2019 il costo del canone è di 90 euro, ovvero  9 euro al mese cioè 18 euro bimestrali, direttamente con addebito sulla bolletta elettrica. Infatti, è stata abbandonata la vecchia modalità di pagamento con il bollettino ma, appunto, è previsto l’addebito nella fattura dell’utenza di energia elettrica.

Questa modalità di pagamento esiste già da qualche anno, in particolare dal 2016, quando è stata introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica proprio per fare in modo che tutti coloro che abbiano intestata un’utenza, paghino la tassa direttamente.

Lotta all’evasione del Canone 2019

Tutto ciò per compiere una vera e propria lotta all’evasione e fare in modo che a pagare fossero (e siano) proprio tutti. L’addebito delle rate avviene da gennaio ad ottobre 2019 (ed ogni anno avverrà in questo stesso periodo). Se nessun componente della famiglia anagrafica, tenuta al versamento del canone, è titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale, il canone doveva essere versato con il modello F24 entro il 31 gennaio 2019.

Oppure, il pagamento potrà avvenire con addebito sulla pensione ma sarà necessario fare richiesta al
proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce
l’abbonamento.

Per chi non paga il Canone, è prevista una multa variabile da 200 a 600 euro, in caso di
autocertificazione mendace.


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