Quando si affitta una casa, ci sono sempre delle tasse da considerare, sia che si risulti il proprietario sia che si voglia prendere la casa da abitante. Le imposte fondamentali da considerare sono tre, vediamo come funzionano e quali sono.

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Le tasse affitto casa da considerare

Quando si prende una casa in affitto, è opportuno considerare tre imposte specifiche, l’imposta di registro, l’imposta di bollo e l’imposta sui canoni di locazione. Da notare che l’imposta di registro grava sul proprietario e sull’affittuario e viene versata quando si stipula il contratto di locazione mentre l’imposta sui canoni di locazione grava solo sul padrone.

È opportuno considerare che le imposte variano in base al tipo di mobile affittato. Per questo, è necessario distinguerli fra fabbricati ad uso abitativo, fabbricati strumentali per natura, fondi rustici ed altri immobili. Ogni tipo ha le sue percentuali d’imposta e i suoi canoni specifici.

Tuttavia, prima di tutto è necessario effettuare la registrazione della locazione

Per farlo, il locatore dovrà registrarsi entro 30 giorni dal contratto e comunicarlo entro 60 giorni all’amministratore del condominio o casa in questione.

Spesso si possono verificare affitti in nero, ma di chi è la responsabilità? Si può pagare l’affitto in nero? Se l’imposta di registro viene evasa la responsabilità è del conduttore (e non del locatore), quindi legalmente non è possibile farlo.

Ci sono alcuni casi in cui, se non corrispondono le tasse, si può subire una sanzione. Nello specifico, una mancata tassazione di canoni di locazione riceverà una sanzione che può variare dal 90% al 180%, mentre può andare fino al 120% per una dichiarazione omessa. Da notare che i redditi da locazione necessitano d’esser dichiarati, pure nel caso in cui l’inquilino risulta moroso.