L’amianto è un materiale che è stato a lungo utilizzato in Italia (e anche in altre parti del mondo) per la costruzione di edifici. Tuttavia, già da qualche anno si è riscontrato come questo materiale, che è ricavato da fibre minerali di cui sono costituite alcune rocce, sia potenzialmente dannoso e quindi tossico per la salute umana.
Amianto, cancerogeno di classe 1
Addirittura gli è stato conferito lo status di cancerogeno di classe 1, proprio perché sono presenti in questo materiale alcune fibre inalabili che possono provocare seri danni alla salute dell’uomo. E’ proprio per questo motivo che vengono presi in considerazione interventi di bonifica da amianto e di rimozione e smaltimento di questo materiale tossico.
I costi della spesa degli interventi di rimozione e bonifica da amianto dipendono sia dalla tecnica utilizzata sia dalla superficie da sottoporre a bonifica (espressa in metri quadri). Per quanto riguarda le tecniche, abbiamo le due tipologie di tecniche della bonifica da amianto (e cioè l’incapsulamento e il confinamento) e la rimozione vera e propria. La rimozione consiste nell’eliminazione dell’amianto e nello smaltimento di questo in discarica (con conseguente trasporto del materiale tossico in discarica e sostituzione di questo con materiale idoneo).
La bonifica amianto e gli sgravi fiscali
Per chi esegue interventi di rimozione o di bonifica da amianto, sono previsti degli sgravi fiscali, alla luce del Bonus Amianto, dell’Ecobonus e del Bonus ristrutturazioni (secondo quanto confermato dalla legge di Bilancio del 2019). Il Bonus prevede un credito di imposta per le spese sostenute in caso di rimozione di amianto o di smaltimento di questo.
In particolare, per la rimozione e smaltimento di:
- coperture in amianto;
- lastre in amianto ondulate o lisce;
- tubi in amianto;
- canaline in amianto;
cisterne e recipienti in amianto che sono destinati ad utilizzare acqua o altri liquidi per uso industriale o civile.
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